La basilica di Santa Maria sopra Minerva è situata nel rione Pigna, in piazza della Minerva, nelle vicinanze del Pantheon.
Si tratta di uno dei pochissimi esempi di architettura gotica a Roma.
La basilica ospita le spoglie di diversi personaggi importanti tra cui Caterina da Siena, e del pittore mistico Beato Angelico.
Nell’VIII secolo esisteva un oratorio dedicato alla Vergine con il toponimo di Minervum; si credeva infatti che la chiesa fosse sorta sopra il tempio di “Minerva Chalcidica”, noto dalle fonti per essere stato costruito da Domiziano nel Campo Marzio. Il tempio è stato tuttavia in seguito collocato in corrispondenza dell’odierna chiesa di Santa Marta, in piazza del Collegio Romano, probabilmente legato al Divorum[1]. L’area su cui sorge la chiesa corrisponde comunque ad una più vasta area sacra di epoca romana che ospitava diversi edifici di culto, quali il tempio di Iside e Serapide, oltre al Minervum.
Nel 1280 fu iniziata la costruzione della grande chiesa gotica a tre navate da parte dei Domenicani, grazie ai finanziamenti donati da Bonifacio VIII e da molti fedeli. Gli architetti si ispirarono alla basilica di Santa Maria Novella di Firenze, tuttavia semplificando molto gli elementi dell’esempio fiorentino[3]. I lavori continuarono fino al 1453, quando la navata maggiore fu coperta a volta, mentre quelle laterali lo erano fin dal Trecento. Sempre nel 1453, il conte Francesco Orsini ordinò la costruzione a spese proprie della facciata. Tuttavia essa rimase incompiuta in laterizio a vista fino al 1725, quando la sua costruzione fu terminata per volere di papa Benedetto XIII.
Nell’VIII secolo esisteva un oratorio dedicato alla Vergine con il toponimo di Minervum; si credeva infatti che la chiesa fosse sorta sopra il tempio di “Minerva Chalcidica”, noto dalle fonti per essere stato costruito da Domiziano nel Campo Marzio. Il tempio è stato tuttavia in seguito collocato in corrispondenza dell’odierna chiesa di Santa Marta, in piazza del Collegio Romano, probabilmente legato al Divorum[1]. L’area su cui sorge la chiesa corrisponde comunque ad una più vasta area sacra di epoca romana che ospitava diversi edifici di culto, quali il tempio di Iside e Serapide, oltre al Minervum.
Nel 1280 fu iniziata la costruzione della grande chiesa gotica a tre navate da parte dei Domenicani, grazie ai finanziamenti donati da Bonifacio VIII e da molti fedeli. Gli architetti si ispirarono alla basilica di Santa Maria Novella di Firenze, tuttavia semplificando molto gli elementi dell’esempio fiorentino[3]. I lavori continuarono fino al 1453, quando la navata maggiore fu coperta a volta, mentre quelle laterali lo erano fin dal Trecento. Sempre nel 1453, il conte Francesco Orsini ordinò la costruzione a spese proprie della facciata. Tuttavia essa rimase incompiuta in laterizio a vista fino al 1725, quando la sua costruzione fu terminata per volere di papa Benedetto XIII.